"il Canto dei Bischeri" - [Q. San Giovanni - Verdi]

La famiglia dei Bischeri (o Bischéri) aveva le proprie case e botteghe nella zona alle spalle dell'abside di Santa Reparata.

Quando la città ed il popolo fiorentino decisero di costruire la nuova catteddrale di Santa Maria del Fiore, i progetti prevedevano che fosse quattro volte più grande della vecchia e per questo motivo si deliberò l'abbattimento di tutti gli edifici pubblici e privati che si trovavano entro un congruo raggio dalla chiesa. Ciò avrebbe consentito la sistemazione dei cantieri e l'inizio dei lavori di costruzione della nuova grande basilica, la cosidetta "Opera del Duomo".

A tutte quelle famiglie che venivano interessate dall'abbattimento e dallo sgombero venne offerto un "equo indennizzo" affinché potessero ricostruire le proprie case e botteghe in un'altra parte della città.

Tutte accettarono di buon grado tranne la famiglia de' Bischèri, la quale si rifiutò di muoversi dalle sua proprietà.

Inutile risultò poco tempo dopo un altro tentativo di sgombero nonostante una maggiorazione dell'indennizzo. Era evidente che i Bischéri cercavano di speculare sulla situazione che si stava creando; più il tempo passava e più gli edifici ostacolando i lavori avrebbero fatto maggiorare il risarcimento offerto.

I lavori di scavo delle fondamenta della nuova cattedrale erano bloccati in quella zona dalla presenza di quelle case e quindi ogni altra attività era compromessa.

Venne proposta ai Bischéri una terza "offerta" ancora più cospicua ma anche questa venne rifiutata perché giudicata troppo bassa.

E fu così che una notte la città venne svegliata dal segnale di allarme delle campane che suonavano a distesa; sinistri bagliori, lunghe lingue di fuoco ed un fumo denso e acre si levavano dalla zona della "Opera del Duomo".

Le case e le botteghe dei Bischèri stavano andando a fuoco tutte insieme e nello stesso istante la famiglia stava perdendo tutti i propri beni, case, mobili, magazzini e mercanzie.

Fu per i Bischèri un tracollo economico e morale tanto che da quel momento, a Firenze, diventarono i bìscheri, sostantivo che assunse il significato dispregiativo ancora oggi in uso!

La famiglia dovette lasciare la città nella povertà più nera e nella vergogna più totale; fu costretta ad emigrare, parte a Bologna e parte a Ravenna e Parma.

Due secoli più tardi, agli inizi del '500, alcuni discendenti fecero fortuna e ritornarono a Firenze cambiando però il loro nome in Guadagni, acquistarono tra l'altro anche il palazzo che si trova nella stessa zona dove sorgevano le antiche case dei loro avi.

Oggi quel palazzo si chiama "Palazzo Guadagni" mentre l'angolo tra Piazza del Duomo e Via dell'Oriuolo conserva il nome di "Canto dei Bischeri".