"i goliardi dello Studio fiorentino" - [Q. San Giovanni - Verdi]

Via dello Studio conserva il nome della antica università fiorentina, chiamata appunto "Lo Studio", che svolgeva in quella zona le proprie attività didattiche.

Le case della famiglia Tebaldini venivano utilizzate come struttura; aule, sale di studio per i seminari, abitazioni per gli studenti e per i docenti, tutto era di proprietà dei Tebaldini, i quali vivenano in una certa agiatezza grazie a questa unica fonte di sostentamento.

Lo Studio Fiorentino utilizzava per la propria attività anche le grandi biblioteche di Santa Croce e di Santa Maria Novella dove tenevano i corsi rispettivamente i frati francescani ed i monaci domenicani.

Nella via si può ammirare l'ultimo palazzetto dello Studio ancora perfettamente conservato nella sua struttura in pietra; sulla volta del portone è stata posta una lapide con il busto di Sant'Antonio Pierozzi, domenicano vescovo di Firenze, nato proprio in quell'edificio nel 1446.

Fondata intorno al 1350, l'università fiorentina è di poco posteriore a quella di Bologna (prima al mondo), Parigi ed Oxford; in pochi anni contava più di cinquecento studenti, provenienti prevalentemente dalla Toscana e dal centro Italia, nonché una quarantina di maestri tra i quali Angiolo Poliziano, Cristoforo Landino, Leonardo Dati e Carlo Marsuppini.

La leggenda vuole che gli studenti avessero scelto come loro protettore il gigante Golia, forte e prepotente proprio come loro, al quale si ispiravano per le loro giovanili bravate ricche di donne, vino, pochi soldi e vita spensierata.

Per questo motivo i fiorentini, un po' per rabbia e un po' per scherno li definirono con il termine di "Goliardi".